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La pandemia ci ha reso tutti più deboli, e non solo dal punto di vista sanitario. L’economia, il lavoro, la scuola, la società, le abitudini, persino la psicologia delle persone sono state fortemente contagiate dal Covid-19 e dalle sue conseguenze. Come hanno sottolineato i rapporti delle Nazioni Unite e di Human Rights Watch l’emergenza sanitaria ha messo in luce problemi preesistenti  – come la mancanza di accesso universale alle cure o al cibo – e le ripercussioni dei lockdown sul piano economico hanno esacerbato le diseguaglianze economiche e sociali.

Anche in Italia, la situazione emergenziale, tutt’ora in corso, ha fatto nascere o aggravato diverse situazioni di vulnerabilità, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Non solo: la situazione di crisi ha favorito all’opposto l’avanzata della criminalità organizzata e delle mafie, favorite da una parte dalla disattenzione dell’opinione pubblica (preoccupata dell’emergenza sanitaria) e dall’altra dalla disponibilità di ingenti risorse finanziarie ottenute fuori dalla legalità.  Per queste ragioni realtà locali, circoli e associazioni di volontariato, della zona di Monza, Brianza e Lecco, hanno deciso di mettere in campo una serie di aiuti concreti per supportare i più fragili, difendere i diritti di tuttə, promuovere la coscienza civica collettiva.

Dalla consegna di beni di prima necessità all’affiancamento nello svolgimento di pratiche burocratiche in ambito assistenziale e lavorativo, dalla promozione della legalità a incontri di formazione e dibattiti. E poi gli sportelli di ascolto, le assemblee, gli eventi culturali anche a circolo chiuso, per continuare a stare vicino alle persone, specie quelle più sole, grazie a decine di volontari e di volontarie che in numerosi territori si prendono cura di chi si trova in situazione di difficoltà, italiani e stranieri, senza distinzione, andando a supplire l’assenza dello Stato e delle Istituzioni, acuita anch’essa dalla chiusura, pressoché totale, degli uffici pubblici.

Nasce così il progetto «Diritti in Circolo», promosso da Arci Blob di Arcore, Arci La Loco di Osnago, Arci Scuotivento di Monza, Arci Spazio Condiviso di Calolziocorte, Arci Promessi Sposi di Lecco, Brianza SiCura di Desio, e finanziato da Regione Lombardia.

Al centro di questa sinergia ci sono appunto i diritti: dal diritto al lavoro e di impresa al diritto alla casa, dal diritto al viaggio al diritto alla cittadinanza e al cibo fino ad arrivare al diritto a vivere in un territorio libero dalle mafie.

“Quando le persone sono private dei loro diritti, diventano più fragili. Oggi le fragilità più diffuse sono legate al diritto alla casa e al diritto al lavoro. Quello che proviamo a fare in questi circoli è offrire uno spazio di ascolto, di mutuo soccorso e di cura. E in qualche modo proviamo a fare politica in un modo diverso da come è stata raccontata in questi anni”, racconta Daniele, un volontario dell’Arci Spazio Condiviso. Questo è l’ideale e insieme l’obiettivo cui mira il progetto Diritti in Circolo.

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